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Questa è una storia da romanzo. Ma tutta vera. È la storia di Francesco Tarducci, conosciuto come Nesli dal milione di fan che lo seguono sui social e che lo considerano un poeta. La storia inizia a Senigallia, un pomeriggio d'estate del 1997. C'è una pistola. C'è il rumore di uno sparo. Il migliore amico di Nesli perde sangue. Poi gira gli occhi e allenta la presa. "Pippo non mi morire cazzo!" Per la prima volta Nesli racconta la sua storia dolorosa e controversa, i suoi momenti più difficili, proprio quelli in cui ha imparato che la fine non è mai veramente la fine. E se adesso canta "andrà tutto bene" è perché lo ha sperimentato sulla sua pelle.